Il noleggio Bus ignorato dallo Stato

In questi tempi di Covid, non esiste categoria più ignorata del noleggio bus. Parliamo del paradigma di una categoria che appartiene alla filiera turistica, e che per questo ha risentito degli effetti negativi ricaduti su tutto il comparto, ma che non è riconosciuta come tale dalle Istituzioni, nè le è riconosciuto alcuno status di crisi.

Il potere politico centrale e periferico, nonché amministrativo, è responsabile di questa dolosa distrazione, che produce la fine delle imprese del noleggio ed elimina un anello insostituibile nella filiera del turismo.

Dinnanzi alla palese responsabilità politica, come non ricordare il Presidente americano Thomas Jefferson, “una piccola insurrezione, di tanto in tanto, è una cosa buona e così necessaria nel mondo politico come i temporali in quello fisico. Previene la degenerazione del Governo e alimenta una generale attenzione per la cosa pubblica”. In sintesi, la democrazia consiste nel mettere sotto controllo il potere politico.

Il noleggio, oggi, si è infranto sulla speranza e la speranza è una trappola inventata dai politici, le cui rassicurazioni sul domani, si  fondano sull’unico obiettivo di calmare le acque ed evitare le tempeste.

La storia italiana è priva di rivoluzioni e pertanto è un popolo che non conosce il riscatto ma solo l’obbedienza colposa di chi teme il potere politico, di chi troppo spesso ha acclamato i vincitori e calpestato gli sconfitti.

In questi giorni determinanti per il futuro e per l’esistenza della categoria, i noleggiatori sono chiamati alla prova più impegnativa, ovvero quella di non arrendersi e di ribellarsi pacificamente all’aggressione del potere politico, che di fatto ne ha decretato la fine.

La materia del contendere non sono più piccole rivendicazioni di settore, ma la più importante risposta sul se e come il noleggio bus potrà sopravvivere dopo il fermo forzato a causa del covid-19.

Nello specifico si potrebbe parlare di un indennizzo a fondo perduto da intendersi come fermo tecnico che ricomprenda esposizione dei leasing (da considerarsi come rata di ammortamento), estensione della CIG ai dipendenti e rimodulazione studi di settore anno 2020, ma prima di ogni cosa è necessaria una formale presa di posizione del Governo e degli Enti territoriali che le Imprese del noleggio ed i propri dipendenti non saranno lasciati soli in balia della crisi.

Dinnanzi a questo giudizio  finale gli operatori sono chiamati a dare quello che non hanno mai fatto in passato, mentre il potere politico dovrà decidere, come in una Arena, la vita o la morte delle imprese.

Tutto questo ricordando alla politica che la democrazia smetterà di esistere quando si toglierà a coloro che hanno voglia di lavorare e si darà a coloro che non ne hanno voglia. Ci sono già cattivi segnali, mala tempora currunt, dicevano i Latini.

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